sabato 5 dicembre 2009

META


Il nome del gozzo "Alimuri", nasce da una profonda riconoscenza, a quei luoghi dove sono nati brigantini a palo, feluche, tartane, gozzi, lance e barche in genere cioè, Meta la spiaggia di Alimuri. Quello che più mi rammarica che di quei brigantini , di quei cantieri, di quelle persone che nell'epoca d'oro della vela hanno fatto la storia di Alimuri, non nè è rimasta nemmeno l'ombra. Qualcuno ne parla come se tutto questo sia accaduto chissà dove, chissà quando, eppure è successo a Meta; Un piccolo paesino dove quasi tutti gli abitanti giravano intorno alla costruzione delle imbarcazioni. Dapprima usate per il trasporto dei manufatti in seta e dopo per il trasporto degli agrumi. Infatti in Penisola Sorrentina era diffusa la coltivazione di gelsi, proprio per l'allevamento dei bachi da seta. Poi ci fù una morìa di queste piante, di conseguenza la lavorazione di seta finì e quindi, i contadini del luogo incominciarono a coltivare arance e limoni che venivano trasportate prima fino a Napoli, poi fino in America. Il trasporto veniva effettuato dai locali armatori, proprio con quei brigantini a palo, costruiti da quei cantieri, che ormai sono quasi scomparsi e con loro sono scomparsi i maestri d'ascia, i maestri calafati, i maestri velai e tutto ciò che Meta rappresentava in quel tempo per la marineria Sorrentina. "Sorrento, per meglio dire Meta, con la spiaggia di Alimuri, e Piano con quella di Cassano, furono i maggiori centri velici del mezzoggiorno degni temuti rivali di Camogli, con tradizioni marinare che risalivano all'epoca della dominazione angioina a Napoli"(Uomini e Bastimenti Italiani di Capo Horn)

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